I corsi e i ricorsi della storia ci insegnano che le mafie da sempre
sfruttano eventi drammatici e crisi per incrementare il proprio giro di
affari, dall'epidemia di colera che nell'Ottocento decimò la popolazione
di Palermo e Napoli, fino ai più recenti terremoti da cui l'Italia si
sta ancora rialzando. L'attuale emergenza economico-sanitaria innescata
dall'epidemia da Covid-19 rappresenta quindi per le mafie un'occasione:
oggi come ieri, ma con metodi sempre più sofisticati, cercheranno di
trarne vantaggio usando la corruzione per infiltrarsi nelle tante
increspature dell'economia legale e soprattutto della politica. Secondo
l'Istat, già nel giugno 2020 il 38 per cento delle aziende italiane
segnalava rischi di sostenibilità della propria attività, mentre il 51,5
per cento prevedeva di avere problemi di liquidità entro la fine
dell'anno. Le uniche «aziende» a non aver risentito minimamente della
crisi, come rivelano i dati forniti dal ministero dell'Interno, sono
proprio le mafie. Anzi, tra marzo e luglio 2020, i reati ascrivibili a
organizzazioni criminali sono sensibilmente aumentati rispetto allo
stesso periodo del 2019, toccando un picco del +17 per cento per quanto
riguarda il riciclaggio e il reimpiego dei capitali. «Le mafie sono
sempre state considerate un problema di ordine pubblico, da contrastare
con manette e sentenze» osservano Nicola Gratteri e Antonio Nicaso.
«Purtroppo, sono ben altro e andrebbero combattute anche sul piano
culturale, sociale ed economico.» È questo lo snodo centrale su cui
Gratteri e Nicaso insistono, perché «sono in molti a essere avvezzi alla
logica della corruzione, ovvero a quella forma di "ossigeno illegale"
che altera le regole del mercato e stravolge i principi della
democrazia». Per fermare questo scandaloso e letale fenomeno, che non
riguarda soltanto il nostro Paese ma è ormai di portata globale, è
necessario proporre riforme e leggi più incisive, condivise dall'intera
Europa, che possano finalmente liberarci «da quelle ambigue
articolazioni di potere dedite alla propria conservazione, pronte a
saccheggiare qualsiasi risorsa calpestando ogni cosa, anche la pietà».