Ci sono imperatori che muoiono con i loro imperi. E altri che
sopravvivono nella leggenda. È il 53 a. C. e Roma guarda il mondo non
più da dominatrice incontrastata, ma da uno soltanto dei luoghi di
potere: altri imperi, in lande lontane, sono sorti, e ormai si estendono
quanto e più di lei. Ma l'Oriente, così vicino, è una tentazione troppo
ghiotta per chi è assetato di potere. È così che il console Crasso
decide di attraversare l'Eufrate, per portare ancora una volta il nome
di Roma oltre i confini e rinnovare la sua grandezza. E, in realtà, per
il proprio personale tornaconto: come molti uomini di potere, la sua
ambizione è entrare nella storia. Ma la battaglia di Carre, sanguinosa e
violenta, pone fine a ogni sogno di espansione: Crasso scapperà da
vile, e del suo esercito non si saprà più nulla. Centocinquant'anni dopo
la sconfitta di Carre, e l'incredibile vicenda della legione perduta, a
tenere le redini di Roma è un uomo di tutt'altra pasta. Marco Ulpio
Traiano. E il sogno è ancora vivo: la conquista dell'Oriente. È così che
Traiano darà inizio alla più grande campagna militare che Roma abbia
mai intrapreso. E che non potrà che passare alla storia. Il nuovo
capitolo della saga di Traiano è un lungo, incredibile viaggio
attraverso un passato che, nonostante l'immensa lontananza, ci è molto
più vicino di quanto possiamo immaginare.