Una catastrofe ambientale ha spopolato il mondo. A Parigi gli unici
sopravvissuti sono due gruppi di dodicenni, i ragazzi del tepee e i
ragazzi del castello. Cresciuti senza genitori e senza l'assistenza di
nessun adulto, i ragazzi del tepee sono una tribù abbastanza selvaggia
che vive nella torre Eiffel tappezzata di pelli (il tepee, appunto) e si
nutre andando a pesca sulla Senna o a caccia al Bois de Boulogne nel
frattempo diventato una foresta. Anche i ragazzi del castello (il
Louvre) sono cresciuti senza adulti, ma fin dalla loro nascita si sono
ritrovati inseriti in un sistema di apprendimento che ha consentito loro
di sviluppare un'organizzazione di vita diametralmente opposta a quella
del tepee: sono vegetariani, coltivano loro stessi gli ortaggi che
mangiano, sono istruiti. I due gruppi, pur sapendo dell'esistenza l'uno
dell'altro, non sono mai venuti in contatto. A cambiare quello stato di
tregua prolungata basato sulla reciproca diffidenza interviene uno
strano avvelenamento dell'ambiente che comincia a sterminare uccelli e
piccoli mammiferi. I ragazzi del tepee sono convinti che a diffondere il
veleno siano quelli del castello. La guerra sembra inevitabile.