Una casa in mezzo al bosco, una quercia secolare, un gatto nerissimo che
spalanca gli occhi nel buio. Guccini e Macchiavelli evocano i fantasmi
del loro amato Appennino per regalarci una nuova storia piena di
emozione e poesia. Una radura poco lontano dal fiume, un prato dominato
da una grande quercia e un'antica casa che domina il bosco: quando lo
scrittore e sua moglie Caterina vi capitano durante una delle loro
scorribande per l'Appennino, non possono credere ai loro occhi. Il posto
che sognavano, per scrivere in pace e vivere lontano dai ritmi assurdi
della grande città, esiste davvero! La coppia si è trasferita da poco
nella casa ristrutturata quando Caterina fa irruzione nella torretta che
è diventata lo studio dello scrittore; lei e la governante Isolina sono
spaventate per l'ennesimo episodio sinistro: rumori inspiegabili, luci
che si accendono nel buio, e il gatto Minosse che gonfia il pelo come se
qualcosa di invisibile lo avesse terrorizzato. Lo scrittore è irritato,
lui vorrebbe solo concentrarsi in cerca di una buona storia da
consegnare all'editore. Ma quando, sceso in paese in cerca di
informazioni sul passato della casa, scopre le vicende legate alla
"quercia di Pietrapesa" che le dà il nome, capisce che una storia ancor
più intrigante di quelle che immagina per i suoi libri è venuta a
cercarlo, ed esige che lui la percorra fino in fondo...